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Differenze fra bollette della prima e della seconda casa: quali sono?

Chiunque possiede una seconda casa, sa benissimo che la differenza tra i prezzi delle bollette delle due abitazioni è consistente. La difformità delle fatture non è da analizzare sulla cifra finale, ma sui costi della materia in relazione ai consumi della seconda casa. Seppur l’utilizzo di materia in un’abitazione sfruttata pochi giorni all’anno è limitato, il prezzo della bolletta risulta davvero alto, quasi al livello di quello relativo ai costi di gestione delle forniture della prima casa.

Il sistema di conteggio che sancisce le differenze bollette prima e seconda casa previsto dall’Arera, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, riguarda soprattutto la materia luce. A ogni modo, anche le bollette del gas e quelle dell’acqua, se confrontate con quelle della prima casa, risultano davvero salate. Il nuovo metodo di conteggio, attivo dal 2018, ha ulteriormente penalizzato i possessori di una seconda abitazione, applicando costi fissi aggiuntivi sulle tariffe.

Ma quanto paga in più un non residente? Alcune stime dicono che, a parità di consumi, nella seconda casa le bollette costano il 30% in più: una forbice da non sottovalutare.

Differenze bolletta elettrica tra prima e seconda casa

Le differenze bollette fra prima e seconda casa sono evidenti già al momento della stipulazione del contratto di fornitura. Di fronte a una parità di consumo, le tariffe luce non residente sono maggiori, come sancito dalla delibera 582/2015/R/eel dell’Arera. A determinare la disparità di prezzo sono gli oneri e le quote fisse.

Se per un residente gli oneri sono applicati solo in base a due scaglioni di consumo (fino e oltre i 1800 kWh utilizzati all’anno), per i non residenti si aggiungono altre spese, oltre a quelle appena citate. Per i possessori di una seconda casa, infatti, è prevista una quota fissa di 135 euro annui sulla tariffa luce.

Con “quote fisse” si intendono le spese di trasporto e di gestione della materia. Nelle seconde case, quindi, questa cifra è determinata dall’autorità competente, e non può essere ignorata da nessun tipo di contratto, neppure nel mercato libero.

Per questo motivo, anche di fronte a consumi effimeri come spesso può accadere in una seconda casa, i prezzi per l’utilizzo della materia luce per i non residenti sono decisamente elevati.

Gas: differenze bollette prima e seconda casa

Il discorso fatto fin’ora non vale per le forniture gas. In questo caso, la base di calcolo per la prima e la seconda casa è la stessa. Ciò che determina il valore della bolletta del gas è il consumo della materia in base alla zona climatica di ubicazione dell’edificio. Il prezzo della materia, infatti, cambia a seconda delle condizioni climatiche medie di un luogo, definite dall’autorità competente.

Bollette in base alla destinazione della seconda casa

Chiunque stia pensando all’acquisto di una seconda casa deve tenere in considerazione il valore delle bollette luce, gas e acqua all’interno dei prezzi di gestione dell’intero investimento. Se la seconda abitazione verrà utilizzata personalmente, o sarà destinata a casa vacanza, le utenze, e quindi le bollette, saranno a carico del proprietario. Nel caso si decidesse di dare in locazione la seconda casa, le utenze e le bollette potranno essere intestate all’inquilino in affitto.

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