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Pagamento bollette in ritardo: che fare?

Una bolletta pagata in ritardo può capitare a tutti. Ma cosa succede se non si rispettano le scadenze indicate dalla società fornitrice? Le conseguenze possono essere differenti, e variano a seconda del periodo impiegato a saldare il debito e dallo status di pagatore del cliente.

Il pagamento delle bollette in ritardo si evita facendo attenzione alla data di scadenza indicata sulla prima pagina di tutte le bollette. Rispettando la scadenza, non si dovranno affrontare more, spese postali o, nel peggiore dei casi, tagli temporanei della fornitura.

Cosa succede se pago bolletta in ritardo? Scoprilo con questa guida di Cambiafacile.

Cosa dice l’autorità competente

L’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) è l’autorità competente che svolge l’attività di controllo e di regolazione nei campi dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua, dei rifiuti e del teleriscaldamento.

Per ciò che riguarda il pagamento bollette in ritardo, l’ARERA stabilisce gli oneri dell’utente e delle aziende fornitrici nella Delibera ARG/com 104/10 (articolo 11) e nella Delibera n. 229/01(articoli 8 e 12.2).

All’utente che paga la bolletta in ritardo, l’azienda fornitrice può richiedere gli interessi di mora a un tasso pari al 3,5%, come indicato dalla BCE, la Banca Centrale Europea. Le società fornitrici possono esigere anche il pagamento delle spese postali per l’invio della lettera di sollecito, solo se spedita all’indirizzo indicato dall’utente in fase di stipulazione della fornitura.

All’interno di un contratto nel mercato libero, se il cliente paga dopo la scadenza segnata nella fattura, l’azienda fornitrice ha il diritto di esigere solo gli interessi di mora e le spese indicate nel contratto.

Se un buon pagatore deve pagare bolletta in ritardo

Un cliente è definito buon pagatore se nell’ultimo biennio ha sempre pagato la bolletta entro le scadenze indicate. Se un utente di questo tipo non rispetta per la prima volta la data entro cui procedere con il pagamento, ha a disposizione 10 giorni per saldare il suo debito con l’azienda fornitrice.

Rispettando la nuova scadenza di 10 giorni, il buon pagatore dovrà sborsare la cifra indicata dalla fattura più il tasso di interesse legale. Non avendo rispettato la prima scadenza della bolletta, l’utente perderà lo status di buon pagatore, ma potrà recuperarlo presto ritornando a un regolare comportamento virtuoso.

Quanto tempo ho per pagare una bolletta scaduta?

Nel caso la bolletta venga pagata dai 2 ai 7 giorni dopo la scadenza, nella maggior parte dei casi l’utente non andrà incontro a nessuna conseguenza. Il cliente dovrà pagare la fattura con il consueto metodo di pagamento.

Se la bolletta è scaduta da 10 giorni, e il cliente non ha ancora pagato, di solito la comunicazione arriva come diffida ad adempiere via raccomandata postale. Oltre al prezzo della bolletta, l’utente dovrà pagare gli interessi di mora e le spese stabilite dal contratto.

Nella diffida ad adempiere possono comparire tre diverse nuove scadenze: a 10, 15 o 20 giorni. Nelle bollette della luce, in alcuni casi, viene abbassata la potenza erogata fino al 15%. Se il cliente non rispetta nemmeno le nuove scadenze, l’azienda fornitrice manderà una richiesta di sospensione delle utenze. Prima del distacco definitivo delle forniture, alcuni venditori applicano ulteriori abbassamenti alla potenza erogata.

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